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suggerimenti per la ricerca 
Per fare in modo che la vostra ricerca all’interno del nostro sito sia più fruttuosa si consiglia di cercare singole parole (ad esempio "centile", "crescita", o il cognome di un nostro esperto tipo "Sartorio", ecc.) o al massimo parole doppie (ad esempio "età ossea", "bassa statura", ecc.).
La ricerca di frasi più complesse come ad esempio "Età ossea anticipata" o "A quale stadio di Tanner compare il menarca" non danno alcun risultato pur essendo gli argomenti contenuti nel sito. In questi casi, per avere una risposta ad un quesito specifico e dettagliato è necessario scrivere la domanda per intero nella sezione "L’esperto risponde", che si trova nella colonna laterale sinistra della homepage del sito.
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Domanda
Ho due figli di 12 e 15 anni. Il più giovane è socievole, il più grande introverso. Nasce da insicurezza, gelosia per il fratello o pigrizia? E' normale in adolescenza non sentirsi partecipi di un gruppo? (D., San Bonifacio)
Risposta
Il quesito che lei pone mi pare composto di due parti tra loro intrecciate, ovvero il tema del rapporto tra fratelli, con particolare attenzione al fratello maggiore, e lo sviluppo dei rapporti sociali in adolescenza. Si tratta di due questioni molto interessanti, complesse e ricche di possibili spunti. Proprio per la complessità dell’argomento non mi sarà possibile essere esaustivo, ma la mia risposta vuole essere occasione per delineare alcune linee di sviluppo che potranno essere da lei ulteriormente approfondite. Va, inoltre, precisato, che nel mondo della psiche umana, non è mai possibile generalizzare, ma ogni situazione deve sempre essere contestualizzata attraverso la raccolta e l’approfondimento di molti aspetti che dalle poche righe della sua domanda non è possibile evincere.  In merito alla prima parte del quesito è frequente che i primogeniti vivano l’arrivo dei fratelli minori sentendosi defraudati del ruolo di “piccoli”, sentendosi spinti ad essere “grandi”, da cui alcune forme di gelosie. Le gelosie possono tradurre il desiderio/bisogno di essere ancora riconosciuti come “piccoli” e la paura, che può diventare angoscia, di non essere amati più come prima dai genitori, come se l’amore fosse a sommatoria zero: più ce n’è per gli altri meno ce n’è per me. Da ciò ne deriva che è importante aiutare i figli a sperimentare che l’amore è “espansivo”, per cui ciascuno ne può ricevere secondo i propri bisogni/desideri, che devono essere riconosciuti dai genitori in modo specifico per ciascun figlio. L’interesse per l’altro, come persona unica e irripetibile, aiuta il figlio a sperimentare che ciascuno ha un posto speciale nel nostro cuore, un posto che può avere diverse caratteristiche ma che è egualmente intenso nell’affetto. Circa la seconda parte del quesito si può ipotizzare che suo figlio maggiore, non ricercando spontaneamente la vita sociale, vuol comunicare inconsapevolmente il desiderio che voi genitori vi occupiate “ancora” di lui. Potrebbe, inoltre, temere che, nella misura in cui sviluppasse relazioni significative fuori dalla famiglia, voi genitori vi possiate “ingelosire”, da cui le sue titubanze. E’ importante che voi, come genitori, continuiate ad impegnarvi nell’aiutarlo a trovare occasioni di socializzazione, senza scoraggiarvi di fronte a suoi eventuali rifiuti, che possono essere letti come un modo per mettere alla prova la tenuta del vostro amore per lui, ma anche senza forzare le sue scelte (le proposte non vanno imposte!). A volte i rifiuti di fronte alle proposte generano irritazione, per cui è importante provare a non rispondere al rifiuto con il rifiuto, la chiusura o il conflitto. A volte, tuttavia, gli atteggiamenti di chiusura in adolescenza sono sottovalutati, mentre possono essere l’espressione di un malessere. In tal caso è utile farsi aiutare da uno psicologo per verificare l’eventuale necessità di un percorso terapeutico. Infine è utile precisare che la percezione di insicurezza e confusione che avvertiamo come genitori può tradurre la percezione di insicurezza e confusione dei nostri figli. A volte sono i nostri figli che, entrando in sintonia con noi genitori, mostrano, attraverso i loro comportamenti, le nostre insicurezze, confusioni, incertezze e disagi, nonostante i nostri tentativi di proteggerli. E’ importante per i genitori affinare l’ascolto dei propri come degli altrui vissuti (pensieri, sentimenti, emozioni), così che possano diventare una bussola che li aiuti a orientarsi nel mare della vita, senza dimenticare mai che alla nascita di un figlio ci troviamo sempre di fronte tre “neonati”: il figlio, la madre e il padre (i quali non sono nati già genitori, ma hanno bisogno e diritto di ricevere anche loro le cure e le attenzioni necessarie per diventarlo!).
Esperto
Dr. Andrea Ceccarelli
Domanda
Mio figlio (2 anni, kg. 10.6, 82.5 cm) che altezza potrà avere da grande? Io sono alto 162 cm. e mia moglie 157 cm. (A., Lecce)
Risposta
Per una corretta valutazione della crescita statuo-ponderale di un bambino è necessario avere dei dati precisi sulla data di nascita e sul peso-lunghezza alla nascita (oltre che sui dati antropometrici di eventuali fratelli e/o sorelle). Se suo figlio ha esattamente due anni, la sua crescita è in effetti ai limiti inferiori della norma (peraltro in linea con il bersaglio familiare). Credo che sia comunque opportuno seguire periodicamente l'andamento di crescita, in modo da valutare l'eventuale necessità di qualche piccolo esame.
Esperto
Prof. Alessandro Sartorio
Domanda
A mia figlia (4 anni, 15 kg, 101 cm) è stata diagnosticata un'ernia iatale. Le misure sono nella norma? L'ernia influisce sullo sviluppo? Cosa e quanto dovrebbe mangiare? Le fa bene il nuoto? Io sono alta 160 cm e il papà 175 cm. (N., S. Benigno)
Risposta
La statura attuale della sua bambina è al 25° centile per l'età ed il sesso, quindi nei limiti della norma. Oltre agli accertamenti per l'ernia jatale, sono stati fatti altri controlli per escludere eventuali intolleranze alimentari? Lo sport fa sicuramente bene alla crescita e al benessere generale dei bambini, per cui consiglio di proseguire con il nuoto che la bambina sembra gradire. Per quanto riguarda l'alimentazione sono da preferire gli alimenti poveri di grassi (pane, pasta, riso, patate, verdure, frutta, carni magre, latte e yogurt scremati), mentre vanno evitati i cibi che possono favorire il rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore (fritture, carni e formaggi grassi, panna, salse e condimenti ricchi di burro). È consigliabile limitare gli alimenti che possono irritare la mucosa dell'esofago: agrumi e relativi succhi, pomodoro e succo di pomodoro, caffè, cioccolato, tè, bevande gassate in genere. A fronte di un rallentamento della velocità di crescita, è consigliabile un controllo ambulatoriale presso un Centro che si occupa di disturbi della crescita.
Esperto
Prof. Alessandro Sartorio
Domanda
Siamo preoccupati perché mia nipote (5 mesi, 65 cm, 5 kg) non cresce e mangia poco. (Laura, Terracina)
Risposta
La crescita di una bambina/o deve  essere sempre valutata tenendo conto delle sue dimensioni alla nascita e della statura dei suoi genitori, dati che purtroppo non possiedo. E' ancora allattata al seno, ha qualche disturbo,ha già fatto degli esami? Le consiglio di rivolgersi con fiducia al vostro Pediatra, che saprà certamente consigliarvi al meglio in merito agli eventuali accertamenti necessari.
Esperto
Prof. Alessandro Sartorio
Domanda
A che età deve essere fatta l'ecografia per vedere se una bambina ha una displasia dell'anca? L'esame deve essere ripetuto o basta farlo una volta sola? C'è familiarità per questa malattia? (Maria, Bergamo)
Risposta
Per definire l'età più appropriata per eseguire l'ecografia di screening della displasia dell' anca si possono considerare due principali situazioni, che vengono valutate sempre dal pediatra curante: l'assenza o la presenza di "fattori di rischio" (i principali sono l'instabilità articolare clinicamente apprezzata con la manovra di Ortolani, la familiarità, la presentazione fetale podalica, la presenza del piede torto congenito o altre malformazioni ortopediche congenite degli arti inferiori ed una condizione di oligoidramnios nel terzo trimestre di gravidanza). La familiarità va normalmente intesa in modo "stretto", vale a dire genitori/nonni.
Nel caso il neonato non abbia fattori di rischio, l'epoca raccomandata per l’ecografia parte dai 45 giorni (secondo le indicazioni originarie dell' inventore del metodo diagnostico più utilizzato, il prof. Graf), ma comunemente si attesta intorno ai 60 giorni, per evitare molti "falsi positivi", dovuti semplicemente alla fisiologica immaturità dell'anca nelle prime settimane di vita.
Nel caso, invece, il neonato abbia fattori di rischio, si consiglia l'ecografia subito dopo la nascita, per evidenziare displasie maggiori o sublussazioni/lussazioni ed iniziare precocemente la terapia.
Per quanto riguarda eventuali controlli successivi, dipendono ovviamente dalla diagnosi posta nel corso della prima visita: in caso di maturità l'esame non viene normalmente ripetuto; in caso di immaturità o di displasie i controlli verranno eseguito in accordo con i clinici curanti (pediatra e/o ortopedico pediatra), ad iniziare generalmente da un primo controllo a 4-6 settimane dall' inizio della terapia prescritta e sino alla normalizzazione del quadro ecografico, con eventuale verifica radiografica mirata.
Esperto
Dr. Gianluca Da Pozzo
Domanda
C'è uno sport/tipo di alimentazione che favorisca la crescita di mio figlio (4.6 anni, 99.5 cm, 25°centile), dato che la madre e io non siamo alti? (G., Avellino)
Risposta
La crescita di suo figlio è in effetti prossima al 25°centile, come giustamente mi ha scritto. In linea generale, tutti gli sport di tipo aerobico (se praticati con regolarità) sono in grado di determinare una produzione di ormone della crescita. A questo proposito, abbiamo recentemente pubblicato alcuni lavori scientifici che hanno dimostrato l'importanza dell'esercizio eseguito con alcune modalità di allenamento per ottimizzare le risposte dell'ormone della crescita (può trovare questi lavori nella sezione medica del nostro sito, chiedendo al suo medico di registrarsi). Ovviamente, anche un'alimentazione adeguata e varia (e ricca di proteine) può giocare un ruolo positivo nella crescita di un ragazzo-a.
Anche se, da quanto mi scrive, c'è un familiarità per bassa statura, ritengo comunque opportuno un controllo della crescita di vostro figlio presso un buon Centro che si occupa di crescita.
Esperto
Prof. Alessandro Sartorio
Domanda
A mio figlio (19 anni, 167 cm) a 11 anni fu diagnosticato un deficit di somatomedina C in risposta all'esercizio. L'auxologo consigliò sport e alimentazione sana. Ora esiste la somatomedina C sintetica. Avrebbe potuto essere usata per lui? (M., Milano)
Risposta
La statura attuale di suo figlio è di poco superiore al 3°centile. Ovviamente questo dato deve essere visto in relazione anche alla statura dei genitori (non riportata nella sua mail) e/o di eventuali fratelli e/o sorelle del ragazzo. I livelli di somatomedina C sono generalmente valutati in condizioni basali, per cui credo che confonda probabilmente l'esame fatto con una valutazione del GH all'esercizio fisico. Attualmente è disponibile in commercio la somatomedina C sintetica, ma questa viene riservata esclusivamente a casi estremamente rari e selezionati di resistenza al GH, caratterizzati da livelli estremamente bassi di IGF-I e di IGFBP-3 che non aumentano dopo somministrazione di GH.
Esperto
Prof. Alessandro Sartorio
Domanda
Mio figlio (14 anni, 157 cm, 52 kg) ha i genitali di dimensioni ridotte ed è un po' basso (io sono alta 163 cm, mio marito 182 cm). Quali accertamenti ci consiglia? (Donata, Robecco sul Naviglio)
Risposta
La crescita staturale di suo figlio è superiore al 10° centile, mentre quella ponderale è fra il 25° e il 50° centile per l'età ed il sesso. La statura attuale di suo figlio è in effetti inferiore rispetto al vostro potenziale familiare di crescita. Da quanto mi scrive, la maturazione puberale non sembra ancora iniziata. Consiglierei, in prima battuta, una radiografia del polso-mano sx per valutazione dell'età ossea e, quindi, un controllo ambulatoriale presso un Centro che si occupa di crescita e sviluppo.
Esperto
Prof. Alessandro Sartorio
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