Home » Tutte le risposte
|
TUTTE LE RISPOSTE
|
Domanda |
Siamo due genitori che hanno fatto domanda per adottare un bambino. Quali consigli ci può dare? (Angela e Luigi, Genova) |
Risposta |
Il desiderio di adottare un bambino dipende da diverse motivazioni, ma quella più significativa è la profonda necessità di percepire il bimbo desiderato come parte di sé. Il percorso che sicuramente avrete svolto con i servizi sociali degli enti locali vi avrà aiutato a far emergere consapevolezza rispetto a voi stessi, al vostro progetto familiare, alle vostre risorse e difficoltà umanamente sempre presenti (l’importante è gestirle con coscienza e disponibilità). Nel periodo successivo all’arrivo del bambino, famiglie e bambini vengono accompagnati nel cammino adottivo. Rifletterete, sostenuti ed affiancati, sul processo di integrazione reciproca bambino-ambiente familiare, modalità relazionali, modello educativo dei genitori, vita del bambino in famiglia, tempi, spazi, abitudini, aree di criticità, organizzazione familiare, vita di relazione extra-familiare, informazione e comunicazione al bambino riguardo alla propria storia, alla storia della famiglia di origine e a quella della famiglia adottiva, sviluppo psico-motorio, manifestazioni di benessere o di malessere fisico, psichico, relazionale e atmosfera affettiva. È un percorso che sembrerà lungo e puntiglioso ma va tenuto presente che i bambini che vengono adottati hanno vissuto l’abbandono ed hanno bisogno di una famiglia sicura che sia in grado, con la capacità di tutti i suoi componenti, di avvertire ed elaborare eventi prevedibili o temuti nel rapporto adottivo. La famiglia deve avere la certezza di esserci, attraverso un grado di auto-consapevolezza e in modo continuativo. È indispensabile mettersi in gioco ed accettare la diversità come valore. |
|
|
Domanda |
Vorrei qualche consiglio alimentare per mio figlio che è in fase di crescita (Lucia, Milano) |
Risposta |
E’ sicuramente importante avere, fin dai primi anni di vita, corrette abitudini alimentari e uno stile di vita attivo per mantenere un buono stato di salute e prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità. Un’alimentazione equilibrata prevede il consumo di tre pasti principali (colazione, pranzo, cena), che garantiscano un giusto apporto dei vari nutrienti: proteine e lipidi (al mattino una porzione di latte oppure uno yogurt, un secondo piatto sia a mezzogiorno che alla sera), carboidrati complessi (cereali, fette biscottate, biscotti, pane e simili, pasta o riso), vitamine, sali minerali, acqua, fibre (verdura e frutta, che è anche una fonte importante di zuccheri a rapido assorbimento). Accanto ai tre pasti principali è opportuno assumere un paio di spuntini giornalieri. A metà mattina, durante l’intervallo scolastico, è preferibile consumare un pacchetto di crackers e un frutto oppure un succo di frutta. La merenda pomeridiana può essere fatta con un panino con marmellata oppure uno yogurt di frutta oppure latte con cereali, cercando comunque sempre di variare. Gli spuntini consentiranno al bambino/ragazzo di affrontare con più carica i propri impegni scolastici e sportivi giornalieri e di arrivare “meno affamato” al momento dei pasti principali. |
Esperto |
Cristina Torriani Fontana (dietista) |
|
|
Domanda |
Mio figlio vorrebbe iscriversi al liceo artistico mentre io e mio marito preferiremmo un'altra scuola. Dobbiamo insistere o é giusto lasciarlo libero di scegliere? (Barbara, Torino) |
Risposta |
Educare deriva dal latino “e-ducere”, “portare fuori”. L’educatore-genitore non dovrebbe mai dimenticare che non si tratta solo di “mettere dentro”, riversare regole, valori … ma di “condurre fuori”. Platone parlava di maieutica, l’arte della levatrice. Come la levatrice aiuta a far nascere il bambino, così l’educatore aiuta il giovane a portare a piena espressione la propria persona. Non parliamo di un bagaglio che viene posto dentro (im-posto) ma di una relazione rispettosa e costante che aiuta il giovane a conoscersi meglio per vivere in maniera più autentica. L’esistenza in-autentica è una delle cause di tanta tristezza e frustrazione dell’età moderna. Il ruolo dell’educatore è attivo: non basta dire “scelga quello che vuole” perché il discernimento, il confronto con le scelte importanti passa anche attraverso la visione del mondo che il genitore rappresenta. La scelta della scuola superiore è uno snodo di quel dialogo educativo che dovrebbe già essere maturato tra genitore e figlio. In questo dialogo l’adulto propone i propri valori consapevole che le scelte del figlio potrebbero discordare dalle sue, offre veri spazi di autonomia e di indipendenza, gli permette di esprimersi in campi diversi dai suoi, gli dimostra che anche l’adulto può imparare da lui. E’ importante credere nelle sue potenzialità, essere leali nel manifestare il proprio consenso o la contrarietà ma fargli sempre sentire l’appoggio e la stima di cui necessita. Solo così si potrà giungere a una scelta ponderata e, se possibile, condivisa. |
Esperto |
Prof.ssa Palmina Trovato |
|
|
Domanda |
Sono il papà di una ragazzina di 11 anni e 3 mesi, alta 146 cm. Da circa 30 giorni si è sviluppata. Mi sa dire quanto potrà crescere ancora? (Valter, Rossano Veneto) |
Risposta |
Sulla base dei pochi dati che ho a disposizione, le posso dire solo che allo stato attuale la statura di sua figlia si situa poco al di sotto del 50° centile, rientrando quindi in una condizione di normalità (sarebbe stato utile avere anche il peso per valutare eventuali condizioni di sottopeso/sovrappeso capaci di influire sulla velocità di crescita). Esistono diverse formule per calcolare con vari gradi di approssimazione la statura finale, ma richiedono altri dati quali l'altezza dei genitori e la valutazione dell'età ossea per sapere se la crescita è in linea, avanzata o ritardata rispetto all'effettiva età cronologica e poter così avere informazioni sul potenziale di crescita residua (in base al grado di apertura o chiusura delle cartilagini epifisarie di accrescimento). Infine, bisogna tenere presente che la comparsa delle prime mestruazioni accelera, per l’azione degli ormoni sessuali femminili (estrogeni), il processo di saldatura delle cartilagini, riducendo gradualmente il tempo ancora disponibile per la crescita. |
Esperto |
Dr.ssa Nicoletta Marazzi |
|
|
Domanda |
Mio figlio, quasi 4 anni (13.3 kg., 96 cm), inappetente dalla nascita, crescita sempre scarsa. Ottima salute sino all'asilo, poi numerose malattie (anche un ricovero per disidratazione, ipoglicemia e acidosi metabolica). Devo preoccuparmi? (E., Briga N.) |
Risposta |
La crescita è un buon indice dello stato generale di salute del bambino. Qualsiasi fattore negativo (malattia cronica, malnutrizione, inappetenza, malassorbimento, stress, ecc.) che agisce per un periodo sufficientemente lungo può infatti influenzare negativamente la crescita. Allo stato attuale, la statura di suo figlio si colloca intorno al 10° centile (la normalità è compresa fra il 3°-10° ed il 97° centile), mentre il peso è leggermente al di sotto del 3° centile.Si tratta di capire se questa condizione di scarsa crescita staturo-ponderale è transitoria e aggravata dai recenti problemi di salute e/o dalle eventuali terapie oppure se è il segnale di un effettivo ulteriore rallentamento della crescita con deviazione verso i centili più bassi. Se non li ha già fatti, il mio consiglio è di iniziare a fare almeno un controllo di glicemia, HbA1C, anticorpi anti-transglutaminasi, IGF-I (somatomedina C), esame urine completo e dei controlli regolari (ogni 6 mesi) presso uno specialista auxologo, che saprà valutare l’opportunità (o meno) di eventuali ulteriori approfondimenti. |
Esperto |
Dr.ssa Nicoletta Marazzi |
|
|
Domanda |
I want to know something about the factors that influence the timing of puberty (Anthony H-G, Milan) |
Risposta |
Within the non-pathological realm, there are many factors that influence the timing of puberty in addition to the fact that girls enter puberty on average 2 years before boys. There is a familial tendency in the timing of puberty, and those in more affluent and privileged societies enter puberty earlier. Well nourished children tend to go into puberty earlier than those who are thinner and this is particularly evident with girls. When underweight is severe, delay is almost inevitable as in anorexia nervosa. Those who undertake extreme competitive training for sports commonly are late in going into puberty , perhaps linked with a reduction in fatness rather than being underweight. Prolonged physical or psycho-emotional stress as in neglect or abuse has a powerful adverse effect on the timing of puberty not necessarily due to undernutrition.
|
Esperto |
Dr. John H.M. Buckler |
|
|
Domanda |
Sono un genitore e vedo spesso i miei figli dipendere dalla televisione. Mi rendo conto che così perdono molto della loro genuinità e spontaneità ma non riesco ad intervenire con efficacia. Mi può dare qualche consiglio? (Andrea, Torino) |
Risposta |
La televisione è il terminale di un sistema attraverso cui passano modelli di comportamento ispirati soprattutto al consumo, dove si dà vita a stereotipi che diminuiscono il potenziale creativo della persona. Diminuirne l’uso può essere un obiettivo del lavoro educativo di un genitore, capace di creare o ri-creare un ambiente stimolante e interessante e di allargare il campo visivo dei propri figli oltre il rettangolo di uno schermo. Limitarne l’uso richiede che noi dedichiamo più tempo ai figli, stimolando alla lettura non solo di un libro, ma anche del mondo. Riavviare i nostri figli a scoprire la trama che è in tutte le cose, esempio l’osservazione della natura. Non esiste una ricetta, ma ciò esige un diversificare i nostri interessi, risvegliare la nostra attenzione a sua volta assopita da turni di lavoro, code in automobile, problemi economici, etc. Scoprire insieme al figlio come è fatta una cosa, passare del tempo con lui per ritrovare anche noi la passione per il mondo, ri-appassionarci al mondo. Questo potrebbe essere un modo per limitare l’uso della TV, per ridimensionarlo e farlo tornare ad avere il giusto peso nella nostra vita. Non si tratta di fare una campagna proibizionista oppure di accusare la TV di colpe che in effetti sono nostre e che dipendono dal nostro non aver mai tempo. Restituiamo ai nostri figli l’immagine di noi stessi, quella più vera ed autentica ed essi sentiranno sempre meno il bisogno delle immagini fittizie che vedono riflesse sullo schermo. |
Esperto |
Prof. Lucio Coco |
|
|
Domanda |
Che tipo di sport è più adatto per un bambino che frequenta la scuola elementare? (Anna Maria, Genova) |
Risposta |
Ogni periodo di crescita del bambino permette lo sviluppo di alcune capacità motorie. E’ fondamentale ricordare che non tutte queste capacità possono essere allenate in eguale misura durante l’età evolutiva, perché si potrebbero provocare danni al bambino, che non possiede ancora una struttura scheletrica completamente formata. Il miglioramento delle capacità coordinative (coordinazione occhio-mano, equilibrio) e della flessibilità deve essere particolarmente curato in questo periodo dello sviluppo, in quanto generalmente queste qualità motorie hanno un limitato margine di miglioramento dopo i 10 anni di età ed ancor meno dopo la pubertà. E’ importante spronare il bambino a fare l’attività fisica che più gli piace, privilegiando il gioco nelle sue varie forme, il nuoto e gli sport di squadra, che sviluppano anche la collaborazione con i compagni. Per contro, sono da evitare gli sport che tendono a sviluppare in modo asimmetrico le masse muscolari. |
|
|
<< inizio
< indietro
| prossimi >
fine >>
Visti:
200, rimanenti: 3.
Totali: 203 - pagine: 25
|