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Domanda
A che età deve essere fatta l'ecografia per vedere se una bambina ha una displasia dell'anca? L'esame deve essere ripetuto o basta farlo una volta sola? C'è familiarità per questa malattia? (Maria, Bergamo)
Risposta
Per definire l'età più appropriata per eseguire l'ecografia di screening della displasia dell' anca si possono considerare due principali situazioni, che vengono valutate sempre dal pediatra curante: l'assenza o la presenza di "fattori di rischio" (i principali sono l'instabilità articolare clinicamente apprezzata con la manovra di Ortolani, la familiarità, la presentazione fetale podalica, la presenza del piede torto congenito o altre malformazioni ortopediche congenite degli arti inferiori ed una condizione di oligoidramnios nel terzo trimestre di gravidanza). La familiarità va normalmente intesa in modo "stretto", vale a dire genitori/nonni.
Nel caso il neonato non abbia fattori di rischio, l'epoca raccomandata per l’ecografia parte dai 45 giorni (secondo le indicazioni originarie dell' inventore del metodo diagnostico più utilizzato, il prof. Graf), ma comunemente si attesta intorno ai 60 giorni, per evitare molti "falsi positivi", dovuti semplicemente alla fisiologica immaturità dell'anca nelle prime settimane di vita.
Nel caso, invece, il neonato abbia fattori di rischio, si consiglia l'ecografia subito dopo la nascita, per evidenziare displasie maggiori o sublussazioni/lussazioni ed iniziare precocemente la terapia.
Per quanto riguarda eventuali controlli successivi, dipendono ovviamente dalla diagnosi posta nel corso della prima visita: in caso di maturità l'esame non viene normalmente ripetuto; in caso di immaturità o di displasie i controlli verranno eseguito in accordo con i clinici curanti (pediatra e/o ortopedico pediatra), ad iniziare generalmente da un primo controllo a 4-6 settimane dall' inizio della terapia prescritta e sino alla normalizzazione del quadro ecografico, con eventuale verifica radiografica mirata.
Esperto
Dr. Gianluca Da Pozzo